Ocse: disoccupazione area gennaio al minimo storico di 4,8% (da 4,9%), Italia al 6,3%


Il tasso di disoccupazione nell’area dell’Ocse a gennaio è rimasto sostanzialmente stabile al 4,8%.

Lo rende noto l’organizzazione internazionale con sede a Parigi. 

Il numero dei disoccupati nell’area dell’Ocse è leggermente diminuito per raggiungere 34 milioni a gennaio. Nell’Ue e la zona euro i tassi di disoccupazione a gennaio sono rimasti stabili rispettivamente al 5,8% e 6,2%.

Il tasso di disoccupazione dell’Ocse è rimasto ‘sostanzialmente stabile al suo minimo storico del 4,8% a gennaio, dopo avere segnato il 4,9% a dicembre.  Lo indica l’Organizzazione che riunisce i 38 Paesi industrializzati, ricordando che il record è stato raggiunto per la prima volta a marzo 2023 e da allora il tasso di disoccupazione è rimasto vicino a questo livello.

Rispetto a dicembre 2024, i livelli di disoccupazione di gennaio sono rimasti invariati in 19 paesi Ocse, sono diminuiti in 11 e aumentati in 3. Il tasso minimo resta quello del Giappone (2,5%), seguito da Messico, Repubblica Ceca, Israele e Polonia, tutti al 2,6%. Sul fronte opposto i livelli più elevati sono in Spagna (10,4% dal 10,6%), Svezia (9,7%), Colombia (9,7%), Finlandia (8,9%) e Grecia (8,7% dal 9,3%). L’Italia è migliorata al 6,3% dal 6,4% di dicembre.
La Germania è stabile al 3,5% e la Francia al 7,3%. Il numero di disoccupati nell’area è diminuito leggermente a 34 milioni a gennaio dai 34,35 milioni di dicembre 2024.

Nello scorso gennaio, il tasso di disoccupazione femminile nell’area Ocse era del 5,1% dal 5,2% di dicembre e per gli uomini del 4,6% dal 4,7%, in entrambi i casi in linea con i livelli prevalenti dal 2023. Il tasso di disoccupazione femminile ha superato quello maschile nell’Unione Europea, nell’area dell’euro e in 20 Paesi Ocse a gennaio o nell’ultimo periodo disponibile, precisa l’Ocse.

I maggiori divari di genere si osservano in Spagna, Grecia, Turchia e Colombia. 

Al contrario, il tasso femminile e quello maschile sono uguali in Australia, Israele e Stati Uniti e in 15 Paesi Ocse sono gli uomini ad avere la peggio, con un livello di disoccupazione superiore a quello delle donne, come nei casi della Finlandia (9,8% maschile contro 8% femminile), dell’Estonia (8,1% contro 7,1%), della Lituania (7,6% contro 5,6%), Lettonia (8,5% contro 5,3%) e anche della Germania (3,7% contro 3,1%) e della Francia (7,6% contro 7%). In Italia la disoccupazione femminile, stabile al 7,3% a gennaio, supera quella maschile che era del 5,6% dal 5,7% di dicembre.

Anche per i lavoratori più giovani (15-24 anni) il tasso di disoccupazione risulta poco variato a gennaio, ma è comunque in discesa al 10,9% dall’11% del mese precedente, pur attestandosi 6,8 punti percentuali al di sopra del tasso di disoccupazione per i lavoratori di età pari o superiore a 25 anni, stabile al 4,1%. Il tasso più elevato tra i giovani è in Svezia, che con il 26,7% (dal 23,5% di dicembre) ha “superato” la Spagna (25,3%). Sopra o attorno al 20% anche il Lussemburgo (21,6%), la Grecia (19,5%) e la Finlandia (19,3%).

L’Italia è migliorata al 18,7% dal 19%. L’Ocse rileva poi che nella Ue e nell’area dell’euro, i tassi di disoccupazione sono rimasti stabili a gennaio ai minimi storici del 5,8% e del 6,2%, rispettivamente, evidenziando che i cali maggiori sono stati registrati in Grecia e Irlanda. 

La Svezia, salita al 9,7% complessivo dall’8,6% di dicembre, a causa anche dell’aumento della disoccupazione tra gli over-25 al 7,4% dal 6,5%, è al al tasso più alto dall’agosto 1997. Al di fuori dell’Europa, la Corea ha registrato il calo maggiore della disoccupazione (al 2,9%), dopo l’aumento a dicembre al 3,7% dal 2,7% di novembre.

(Fonte: agenzia di stampa Radiocor)



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