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Il sostegno alla cultura nel Friuli Venezia Giulia: investimenti record e obiettivi futuri

Trieste, 17 mar – Durante l’ultima seduta del Consiglio regionale, il vicegovernatore Mario Anzil ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione un’indagine approfondita sullo stato dei musei e dei luoghi della cultura nella regione del Friuli Venezia Giulia. Grazie al lavoro svolto dalla Direzione centrale Cultura e Sport a partire dal novembre del 2023, la leadership del Friuli Venezia Giulia nel panorama nazionale è stata confermata. Questi risultati sono il frutto degli ingenti investimenti finanziati dall’Amministrazione regionale.

Anzil ha evidenziato un significativo aumento delle risorse destinate alla cultura, passando da 1 milione e 380mila euro nel 2022 a 11 milioni e 589mila euro nel 2023. Nel 2024, gli investimenti hanno superato i 7 milioni di euro, mentre per il 2025 sono già stati impegnati 9 milioni e 450mila euro, con la possibilità di ulteriori aumenti entro la fine dell’anno.

Inizialmente, i contributi regionali erano rivolti esclusivamente ai musei di interesse regionale e agli ecomusei, ma nel tempo sono stati estesi al restauro delle collezioni, alla catalogazione del patrimonio culturale, alle attività dei piccoli musei e all’acquisto di opere d’arte da parte dei musei civici. Negli ultimi quattro anni, la maggior parte dei fondi – 16 milioni e 465mila euro – è stata dedicata agli investimenti.

Anzil ha sottolineato che, nonostante i successi ottenuti grazie a queste politiche di sostegno alla cultura, è fondamentale continuare a migliorare e adottare iniziative virtuose che possano favorire lo sviluppo del territorio. L’assessore ha auspicato un’attenta valutazione del lavoro svolto fino ad oggi e la creazione di nuove opportunità di crescita per la regione.

L’indagine condotta si è basata sul Decreto legislativo 113/2018, che ha stabilito i livelli minimi di qualità per i musei e i luoghi di appartenenza pubblica. Un questionario è stato inviato ai gestori di musei e luoghi della cultura per valutare la situazione attuale e individuare eventuali scostamenti rispetto ai requisiti minimi.

La direzione scientifica del lavoro è stata affidata alla società Formules e al docente dell’Università Bocconi di Milano Guido Guerzoni. Hanno partecipato 140 musei/luoghi della cultura, di cui il 70% sono enti pubblici.

Dai risultati dell’indagine è emerso che il 40% dei musei del campione riceve finanziamenti dalla Direzione centrale Cultura e Sport. Alcuni enti pubblici regionali che forniscono contributi diretti o attraverso bandi sono la Direzione centrale Turismo e Attività produttive, le Comunità di Montagna, il Comune di Trieste ed Erpac, oltre al Consorzio Bim Tagliamento. Il 54% dei musei analizzati dichiara di non ricevere contributi regionali.

La provincia di Udine ospita il 49% dei musei/luoghi della cultura analizzati, seguita da Trieste con il 22% delle strutture. Il 23% degli intervistati registra più di 10mila visitatori all’anno, con una media di circa 12mila. Tuttavia, esistono differenze significative: alcuni luoghi come la Risiera di San Sabba, il Castello di San Giusto e la Basilica di Aquileia superano i 100mila visitatori, mentre il 46% del campione ha meno di 3mila visitatori all’anno.

I punti di forza individuati includono la presenza di procedure per la catalogazione del patrimonio culturale nel 75% dei musei/luoghi della cultura, l’eliminazione delle barriere architettoniche nell’80% delle strutture, l’adozione di misure pet-friendly nel 60% dei casi e l’organizzazione regolare di mostre temporanee nel 65% dei musei. Tuttavia, sono emersi ritardi nell’adozione delle tecnologie digitali e nella pianificazione strategica, con ampi margini di miglioramento in settori come la sicurezza, la comunicazione e la gestione dei contenuti informatici.

Anzil ha concluso sottolineando che l’analisi condotta potrà contribuire alla futura strutturazione del sistema museale regionale e alla definizione di modalità di finanziamento legate a attività considerate prioritari.

ARC/RT/ma



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