una futura Pac attenta ai bisogni dei territori marginali


È ancora tutto in “work in progress ma la Pac 2028/2034 sembra riservare un’adeguata attenzione ai territori marginali, ovvero collina e montagna, nella convinzione che la loro salvaguardia sia essenziale per tutto l’ecosistema, soprattutto grazie agli imprenditori agricoli che vi operano, che vanno tutelati nel loro lavoro, creando condizioni favorevoli per consentirne l’indispensabile permanenza.

Un messaggio ed un auspicio emerso con forza dall’assemblea provinciale di Cia Piacenza che si è svolta alla Faggiola a Gariga di Podenzano, cui hanno preso parte il presidente regionale Stefano Francia, quello provinciale Fabio Girometta, la direttrice Marina Bottazzi, la direttrice di Condifesa Debora Veneziani e, in collegamento, il responsabile del C.A. regionale Filippo Orsini che ha svolto un’esaustiva relazione proprio sugli obiettivi della nuova Pac.

Dopo il saluto di Girometta che ha ribadito la necessità di «mettere al centro gli imprenditori agricoli per la difesa del territorio e per questo, anche a livello nazionale, sembra ci sia propensione alla valorizzazione del loro ruolo come si intuisce dai futuri bandi», Orsini ha precisato che gli obiettivi della futura Pac saranno basati «sull’impegno verso la sostenibilità, l’innovazione e la resilienza, con un supporto economico verso gli agricoltori dei territori svantaggiati e per favorire il ricambio generazionale, per lo sviluppo delle aree rurali; ed ancora: un aumento di budget per le azioni ambientali, sostegno mirato al reddito degli agricoltori “attivi”, gestione del rischio e, aspetto non certo secondario, semplificazione burocratica». Ha poi parlato del Piano di sviluppo rurale per il biologico e degli investimenti collegati al Srd01, ovvero gli investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole, con scadenza delle domande a fine settembre-ottobre.

Debora Veneziani ha illustrato un esaustivo quadro delle precipitazioni che hanno contraddistinto lo scorso anno, eccessi di pioggia nei mesi di giugno e luglio e poi ancora ad ottobre, come non si verificava da oltre 30 anni, a conferma che «il cambiamento climatico è un dato ovvio e per questo va fronteggiato ricorrendo alle assicurazioni. Lo scorso anno sono stati stipulati contratti con diciotto compagnie per oltre 26mila Ha. per l’eccesso di pioggia, ma anche per il vento forte e la grandine,  soprattutto i primi due hanno compromesso i raccolti del pomodoro da industria, dei cereali, del mais e dell’uva, nonostante l’impegno professionale ed il supporto della tecnologia cui hanno fatto ricorso gli imprenditori agricoli».

Nelle sue conclusioni il presidente regionale Francia ha parlato dell’impegno della Cia per orientare in modo favorevole la nuova Pac verso gli imprenditori agricoli: «molte delle nostre proposte sembra siano state accolte, con le priorità di rafforzare le politiche di sostegno alle aree interne e con politiche di investimenti per le aziende già strutturate, per la gestione del rischio, non solo delle calamità, ma anche come riparo ai dazi  e per favorire la possibilità di programmazione per stabilizzare il reddito delle imprese». Francia ha ribadito anche la necessità di una gestione attenta, mirata e puntuale delle risorse idriche, sia in caso di siccità, ma pure per le avversità, come nel 2024. «Cia come sempre -ha concluso – è al fianco dei propri soci per sostenerli nel loro lavoro».



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