Brescia. Regione Lombardia prosegue l’impegno per supportare e valorizzare i distretti industriali di eccellenza, agevolando sinergie tra imprese, istituzioni, università, istituti di formazione, centri di ricerca, hub di innovazione e istituti di credito. L’obiettivo è ‘fare sistema’ per mantenere e potenziare la competitività della Lombardia nel contesto internazionale, partendo dal rafforzamento delle specificità economiche dei territori.
Il tour istituzionale ‘Lombardia Protagonista. Qui Puoi’, promosso dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, va esattamente nella direzione di intensificare e portare sui territori il dialogo con aziende e stakeholder finalizzato a consolidare le filiere e gli ecosistemi economici locali, favorendo la collaborazione tra soggetti diversi.
A Brescia si è svolta la terza tappa del tour, con un focus sul Distretto Siderurgico e Metallurgico del territorio. In mattinata Fontana e Guidesi, con gli assessori regionali Simona Tironi (Istruzione, Formazione, Lavoro) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima) hanno incontrato i protagonisti del settore nel corso di un tavolo istituzionale che si è svolto alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Brescia, per poi visitare nel primo pomeriggio alcune aziende del comparto.
«Il settore siderurgico e metallurgico in provincia di Brescia – ha sottolineato il governatore Fontana – rappresenta un fattore di traino irrinunciabile per l’economia lombarda e italiana e un punto di riferimento a livello mondiale. Come Regione siamo a disposizione per contribuire a consolidare una realtà di assoluta eccellenza costruendo, insieme alle imprese e agli stakeholder, un percorso in grado di favorire un ulteriore sviluppo del comparto. Da un lato abbiamo attivato bandi e misure regionali a sostegno degli investimenti, dall’altro lavoriamo per rafforzare la capacità di ‘fare rete’ tipica del sistema lombardo. Valorizzare le filiere attraverso il coinvolgimento delle aziende, delle università, dei centri di ricerca e dei centri di formazione, significa offrire nuove opportunità a questo distretto di straordinaria importanza. Come Regione abbiamo strutturato un vero e proprio piano industriale per coordinare le iniziative e concretizzare un’idea di sviluppo condivisa con il mondo produttivo».
«L’idea alla base dell’iniziativa – ha evidenziato Guidesi – è dare forza alle peculiarità economiche dei territori. Per farlo, oltre alle misure di accompagnamento agli investimenti, mettiamo in campo un metodo di lavoro che vuole favorire la connessione tra i ‘know how’ di cui disponiamo e la creazione di reti tra i soggetti coinvolti in un determinato settore economico. Connettere imprese, ricerca, formazione e credito significa agevolare il rafforzamento di ecosistemi economici che possono diventare attrattivi anche per chi, da altri territori, vuole venire in Lombardia o nel Bresciano per investire in un comparto specifico. Siamo la prima Regione manifatturiera d’Europa e abbiamo dunque il dovere di essere ambiziosi e continuare a puntare sulle realtà produttive: la siderurgia e metallurgia bresciana sono un’eccellenza assoluta e il frutto di una tradizione economica che questo territorio deve continuare a preservare e sviluppare. Siamo a disposizione per contribuire a proiettare il comparto verso il futuro dal punto di vista della pianificazione strategica, economica e industriale».
«Abbiamo un tavolo permanente sull’economia circolare – ha detto Maione – al quale partecipano le associazioni di categoria. Per noi non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica delle imprese. Proprio da questo tavolo sono nate le linee guida per la gestione delle scorie bianche da metallurgia, tema che riguarda tante aziende bresciane. Un documento che aiuta le imprese a riutilizzare questo materiale nella produzione, per esempio, del clinker di cemento. Quando si parla di economia circolare si intende proprio questo».
«Brescia – ha detto Tironi – è protagonista della siderurgia e metallurgia: consolidare il comparto è un obiettivo che vogliamo raggiungere facilitando la connessione tra soggetti diversi. Nella volontà di rafforzare il concetto delle filiere, è fondamentale il ruolo dei centri di formazione su cui Regione sta investendo molto in termini di risorse e capitale umano. La formazione è centrale per offrire opportunità ai nostri giovani e prospettive di sviluppo a un territorio che deve mantenere la propria identità economica e i primati che lo caratterizzano».
La Lombardia nel 2023 è stata la prima regione italiana ad adottare un vero e proprio piano di politica industriale che ha analizzato il contesto socio-economico lombardo in termini di ecosistemi, di mappatura delle specializzazioni industriali e di strategie da attuare per rafforzare le filiere, così da preservare o migliorare il ruolo di guida dell’economia italiana ed europea. Questa nuova progettualità di Regione Lombardia, declinata anche nel tour sui territori, ha la finalità di aggiornare il prezioso lavoro del 2023.
Si integrano in questa pianificazione strategica, infatti, le Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS), un modello sperimentale di azione pubblica ispirato all’esempio di MIND: anche di questa ipotesi, applicata alla filiera della siderurgia e metallurgia, si è parlato durante il tavolo istituzionale.
L’obiettivo delle ZIS è promuovere la cultura dell’innovazione, i flussi di conoscenza tra università, centri di ricerca, aziende e mercati, nonché la competitività delle imprese e dei territori su scala globale e costruire nuove esperienze di sviluppo del tessuto economico-produttivo locale.
La siderurgia bresciana ha storicamente rivestito un ruolo cruciale nel panorama industriale italiano, contribuendo significativamente non solo all’economia locale ma anche a quella nazionale.
Secondo i dati raccolti da Federacciai, nel 2024, le acciaierie bresciane hanno sfornato 5,4 milioni di tonnellate (m.t. in seguito) di acciaio, contribuendo per il 54% alla produzione di acciaio della Lombardia (10,4 M.t.) e per il 27% a quella nazionale (20,0 M.t.). Inoltre, l’acciaio prodotto nella provincia di Brescia proviene completamente da impianti a forno elettrico, tecnologia a basse emissioni di CO2.
L’industria siderurgica bresciana conta complessivamente 116 aziende che impiegano 5.800 addetti diretti, ovvero il 26% degli occupati del settore della Lombardia e l’8% del sistema Paese. La distribuzione degli addetti vede un’elevata concentrazione nelle aziende siderurgiche in senso stretto (acciaierie e impianti di laminazione), seguite dalle aziende impegnate nella produzione di tubi e nella prima trasformazione dell’acciaio.
Il settore contribuisce in modo significativo anche alle esportazioni. Nel periodo gennaio-settembre del 2024, l’export siderurgico bresciano, pari a 1,4 Miliardi di euro, ha contribuito per circa il 20% all’export del settore della Lombardia e per il 9,0% a quello del sistema Italia.
Brescia non è solo uno dei principali poli siderurgici italiani, ma è anche la vera e propria ‘capitale’ nazionale nella lavorazione di metalli non ferrosi (alluminio, rame, zinco e loro leghe). La materia prima utilizzata nei processi di lavorazione consiste esclusivamente nel rottame e non nel minerale, garantendo la sostenibilità e la circolarità della produzione.
Il territorio bresciano conta 83 unità locali attive nel settore, che danno lavoro a oltre 4.500 addetti. In termini occupazionali, Brescia incide per il 20,4% del totale italiano (oltre 22 mila unità) e rappresenta il primo cluster territoriale, davanti ad Arezzo, Milano, Pesaro e Urbino e Sud Sardegna.
Nel settore della metallurgia non ferrosa, Brescia è la prima provincia della Lombardia per valore delle esportazioni e del saldo commerciale. Nel periodo gennaio-settembre del 2024, l’export bresciano, pari a 1,7 miliardi di euro, ha contribuito per il 42,6% all’export settore regionale e per il 7,0% di quello nazionale. Tra le province lombarde, Brescia guida la classifica dell’export, seguita da Milano (760 milioni) e da Monza-Brianza (594 milioni), nonché quella del saldo commerciale (+465 milioni), in un contesto in cui tutte le principali realtà si caratterizzano per un saldo negativo.
La giornata di lavoro è proseguita nel pomeriggio con due visite istituzionali alle aziende di settore del territorio: la O.R.I. Martin S.p.A. a Brescia e, a seguire, la Feralpi Siderurgica S.p.A. di Lonato del Garda.
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