Romagna, Rapporto Economia 2024: strategie per il territorio e focus “Ripensare l’Europa”


La Camera di commercio della Romagna ha presentato il Rapporto sull’Economia della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini 2024 e scenari, appuntamento annuale per condividere risultati e strategie per il territorio il cui focus quest’anno è stato dedicato al tema “Ripensare l’Europa”.

L’evento di presentazione si è svolto in presenza a Forlì, nella sede camerale e anche in diretta streaming, visibile dalla home page del sito www.romagna.camcom.it e del Corriere della Sera, oltre che dal canale YouTube della Camera della Romagna.

Anche quest’anno, l’evento di presentazione ha avuto il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Un’occasione fondamentale per istituzioni, imprese e stakeholders del territorio per analizzare le dinamiche economiche attuali, discutere le strategie future e riflettere sul ruolo dell’Europa nel contesto globale.

L’appuntamento, come di consueto, è stato anche l’occasione per un confronto con protagonisti del panorama nazionale e internazionale su temi fondamentali per lo sviluppo. Un’opportunità per istituzioni, imprese e stakeholders del territorio per riflettere sulle dinamiche economiche e le strategie future, oltre che per riflettere sul ruolo dell’Europa nel contesto globale.

Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna, ha aperto i lavori della giornata e ha introdotto l’esibizione di quattro giovani artiste che hanno eseguito l’Inno alla Gioia, inno dell’Unione europea, con violino, viola e violoncello.

Al dibattito hanno partecipato, in presenza, Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna, Vittorio Colao, vice chairman of EMEA General Atlantic, Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pierluigi Paracchi, founder and CEO di Genenta, biotech quotata al Nasdaq e Laura Margheri, scientific project manager Dr., Bioinspired Soft Robotics Laboratory – Istituto Italiano di Tecnologia. Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors, decano della School of Politics, Economics and Global Affairs presso l’IE University di Madrid è intervenuto in collegamento da Madrid.

Andrea Prete, presidente di Unioncamere ha concluso i lavori.

Ha introdotto i lavori e moderato l’evento Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera e adjunct professor Storia socio-economica dell’innovazione – Università Luiss Guido Carli.

“Con un valore aggiunto per occupato in Romagna di 65.500 euro, più basso rispetto ai 72.600 della Regione e ai 67.700 dell’Italia, non vi è dubbio che abbiamo il compito di incrementare le politiche che favoriscono le opportunità del digitale e dell’IA – in sostanza dell’innovazione diffusa – soprattutto nei settori meno propensi, quali commercio, turismo, agricoltura, PA, e nel grande corpo delle tante PMI. Per questo la Camera di commercio concentra l’impegno e ha incrementato le risorse a disposizione su innovazione, digitalizzazione e analisi dei dati, ma anche per l’apertura verso i mercati esteri. Questa Camera di commercio ha un grado di restituzione delle risorse al territorio in interventi di promozione pari al 96,5%.  La nostra azienda speciale sviluppa sempre più progetti che attraggono risorse e coordinando le iniziative per le start up e autofinanziandosi all’82,9%. L’app ‘impresa italia’ di Infocamere a disposizione degli imprenditori è immediatamente utilizzabile e può caricare anche dati e informazioni utili. Il mondo delle piccole e medie imprese ha l’opportunità di utilizzare l’innovazione per dimostrarsi ancora vitale ed efficiente e per continuare a dare un contributo importante alla nostra economia. “– il commento di Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna.

I DATI – SINTESI

Scenario internazionale

Secondo Prometeia, prima dell’avvio della seconda amministrazione Trump, le previsioni indicavano una moderata ripresa globale, con differenze regionali marcate: crescita sostenuta negli USA, debolezza in Europa e segnali contrastanti in Cina. L’attivismo della nuova amministrazione americana, caratterizzato da politiche protezionistiche e misure amministrative controverse, sta alimentando l’incertezza economica globale e inasprisce le relazioni internazionali. La reazione dei mercati ha portato già ad un indebolimento del dollaro e potrebbe condurre a correzioni dei mercati ancora più profonde. In Europa, nonostante una dinamica dei salari sostenuta e la normalizzazione della politica monetaria in atto, rimangono criticità legate alla debolezza produttiva, anche se si scorgono alcuni segnali di miglioramento della situazione tedesca. L’Italia rimane caratterizzata da crescita debole.

Il quadro economico del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

La sintesi

In un contesto generale particolarmente complesso e incerto, il 2024 per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini è stato caratterizzato da diffuse criticità che delineano un quadro di sostanziale stagnazione, in linea comunque con quello che si rileva a livello regionale e nazionale.

L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:

– stabilità delle imprese attive e lieve aumento delle localizzazioni;

– lieve aumento del tasso di occupazione e calo del tasso di disoccupazione ma forte incremento della Cassa integrazione (soprattutto straordinaria);

– dinamica della produzione manifatturiera negativa in tutti i quattro trimestri dell’anno;

– diminuzione delle esportazioni.

Gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2025, nel complesso, l’area Romagna (FC-RN) prevedono comunque nel 2024 un lieve aumento del valore aggiunto stimato allo 0,4%, rispetto al +0,5% regionale e al +0,4% nazionale.

Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le prospettive per il 2025 indicano un incremento del valore aggiunto sempre stimato allo 0,4% (+0,4% anche per Emilia-Romagna e Italia).

L’analisi dettagliata

Il territorio della Camera di commercio della Romagna, ovvero le due province di Forlì-Cesena e Rimini, è caratterizzato da una realtà imprenditoriale articolata, intraprendente e dinamica, che occupa un posto di assoluto rilievo nel tessuto produttivo regionale e nazionale. Accanto, infatti, a realtà imprenditoriali di rilievo internazionale, opera un numero elevato di piccole e medie imprese (il 92,1% delle imprese ha meno di 10 addetti) che svolgono un ruolo significativo nella creazione del valore.

In particolare, il territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si caratterizza per una diffusa imprenditorialità, con 96 imprese attive ogni mille abitanti (Emilia-Romagna: 87, Italia: 86). Le elaborazioni, effettuate al 31/12/2024, riportano 99.544 localizzazioni (sedi e unità locali) registrate, di cui 89.592 attive, mentre le imprese (sedi) registrate sono 79.570, di cui 70.153 attive.

Nel confronto con il 31/12/2023 si riscontra un lieve aumento delle localizzazioni attive (+0,7%) e una certa stabilità delle imprese attive (+0,2%), a differenza delle dinamiche negative regionali (rispettivamente, -0,2% e -0,7%) e nazionali (nell’ordine -0,3% e -0,9%).

In tale contesto, assumono particolare rilievo le imprese artigiane attive (20.968 unità a fine anno), pari a circa un terzo (29,9%) del totale delle imprese attive del territorio (30,7% in regione, 24,6% a livello nazionale), stabili in termini annui (-1,2% sia in Emilia-Romagna, sia in Italia). Con riferimento alle altre tipologie, una sostanziale stabilità sussiste anche per le imprese femminili (21,4% l’incidenza, -0,2% la variazione) mentre risultano in crescita sia le imprese straniere (13,1% del totale, +5,2% annuo) sia quelle giovanili (7,1%, +0,5%).

Tra i principali settori economici, quelli in cui si rileva una diminuzione rispetto al 31/12/2023 sono, nell’ordine: il Commercio, che costituisce il 22,2% delle imprese attive, in flessione dell’1,3%, il settore agricolo, comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari (11,5% del totale; -2,5%) e il Manifatturiero (8,1%; -1,6% la variazione). Di contro, si osservano aumenti nelle Costruzioni (incidenza del 15,4%; +1,5% la dinamica), nelle Attività di alloggio e ristorazione (10,6% del totale; +0,6% annuo), nell’Immobiliare (8,5%; +1,8%), nelle “Altre attività di servizi” (4,7%; +1,1%), che comprendono i servizi alla persona (acconciatori, lavanderie e centri estetici), nelle “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (4,1%; +3,4%), nel settore “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (3,3%; +3,6%), nelle Attività sportive e di intrattenimento (2,5%; +1,9%), nelle Attività finanziarie e assicurative (2,3%; +4,6%) e nei servizi di ICT (2,1%; +1,5%). Sostanziale stabilità, infine, per le imprese del comparto “Trasporto e magazzinaggio” (incidenza del 2,9%, -0,1% la variazione).

Riguardo alla forma giuridica, più della metà delle imprese attive (il 52,7% per l’esattezza) è costituita come impresa individuale, in lieve diminuzione annua (-0,3%); seguono, le società di capitali (23,7%), unica forma giuridica in aumento (+4,0%), e le società di persone (21,5%), in flessione del 2,1%.

In merito, ora, al “mercato del lavoro”, si annoverano le statistiche inerenti le Forze di lavoro, i rapporti di lavoro dipendente, la cassa integrazione e le dimissioni volontarie.

Gli indicatori relativi alle Forze Lavoro ISTAT, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel confronto 2024-2023 (medie annue trimestrali) riportano una stabilità del tasso di attività, un aumento del tasso di occupazione e un calo del tasso di disoccupazione; sinteticamente, nel 2024 si riscontra la seguente situazione:

•    tasso di attività (15-64 anni) pari al 72,5% (+0,1 punto percentuale), minore del dato regionale (73,6%) e maggiore di quello nazionale (66,6%);

•    tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 69,5% (+1,7 punti percentuali), più basso del dato regionale (70,3%) ma superiore alla media nazionale (62,2%);

•    tasso di disoccupazione totale pari al 4,1% (-2,2 punti percentuali), inferiore, lievemente, a quello dell’Emilia-Romagna (4,3%) e, in misura più netta, al dato Italia (6,5%).

Con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente (dati destagionalizzati), nel territorio Romagna (FC-RN) i primi 9 mesi del 2024 rilevano un saldo occupazionale pari a +5.052, dovuto a 145.702 attivazioni e 140.650 cessazioni; nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (gennaio-settembre 2023) si rileva una crescita sia delle attivazioni (+1,9%) sia delle cessazioni (+1,9%).

Per ciò che concerne gli ammortizzatori sociali, nel territorio Romagna (FC-RN), nel 2024, sono state autorizzate 10,2 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, di cui il 59,0% di tipo ordinario e il 41,0% straordinario; nel dettaglio, ben il 94,1% delle ore autorizzate ha interessato il Manifatturiero, seguito dalle Costruzioni, con il 3,5%, e dal Commercio, con l’1,4%. In termini di confronto annuo, si assiste ad un incremento delle ore di CIG autorizzate (+36,2%), inferiore a quello regionale (+54,7%) ma superiore alla variazione nazionale (+21,1%); tale incremento ha riguardato sia la CIG ordinaria (+9,5%) sia, soprattutto, quella straordinaria (+109,7%).

Riguardo alle dimissioni volontarie, nel periodo gennaio-settembre 2024 si rilevano 22.774 rapporti di lavoro dipendente nell’area Romagna (FC-RN) cessati, che costituiscono il 16,2% del totale delle cessazioni (27,6% in Emilia-Romagna, 28,0% in Italia); rispetto ai primi nove mesi del 2023 si riscontra un calo delle dimissioni del 2,9% (-4,8% in Emilia-Romagna, -2,7% in Italia).

Nel 2024 le esportazioni del territorio Romagna (FC-RN) sono state pari a 7,4 miliardi di euro, con un decremento del 2,2% rispetto al 2023 (segno “più” per Forlì-Cesena, segno “meno” per Rimini), superiore alla variazione negativa regionale (-2,0%) e nazionale (-0,4%).

Calano le esportazioni di molti dei principali prodotti; nel dettaglio: -8,3% i macchinari e gli apparecchi meccanici (20,3% del totale), -6,3% i prodotti tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (12,6%), -13,9% i mezzi di trasporto (10,4%), di cui -16,6% le navi e imbarcazioni (9,1%), -1,3% i prodotti in metallo (9,8%), -6,4% gli apparecchi elettrici (5,9%), -3,7% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,3%) e -1,2% i mobili (5,2%). Crescono, invece, del 13,1% i prodotti alimentari e le bevande (9,9% del totale), del 7,0% i prodotti dell’agricoltura (6,6%) e del 9,3% gli articoli sportivi (4,8%). I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, la Francia (12,4% del totale), la Germania (9,6%), gli Stati Uniti (9,1%), il Regno Unito (6,2%), la Spagna (5,3%), la Polonia (3,8%) e i Paesi Bassi (3,4%). In termini di variazione annua, si evidenzia la crescita verso il Regno Unito (+7,0%), la Spagna (+4,5%) e i Paesi Bassi (+1,6%); flessione, invece, soprattutto verso gli Stati Uniti (-21,2%), a cui seguono Polonia (-5,1%) e Germania (-1,2%). Sostanziale stabilità, infine, per l’export verso la Francia (+0,1%).

dati provvisori relativi al movimento turistico nell’anno 2024, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), rilevano un aumento annuo sia degli arrivi (4.902.021 unità), pari all’1,7%, sia delle presenze (20.728.942 unità), del 2,4%; i risultati sono migliori con riferimento alla clientela estera, rispetto a quella nazionale (+0,2% degli arrivi italiani e +0,7% delle presenze nazionali, contro +7,6% degli arrivi stranieri e +7,9% delle presenze estere). In tale contesto, i comuni della riviera assorbono ben il 94,4% delle presenze complessive. La permanenza media (rapporto presenze/arrivi) è risultata pari a 4,2 giorni (4,2 gg. anche nel 2023): 4,0 giorni per i turisti italiani e 4,9 giorni per gli stranieri.

Proseguendo, interessanti risultano anche i dati in materia di “innovazione” e “sostenibilità”; nello specifico, si parla di start-up e proprietà intellettuale, da un lato, di green economy e obiettivi Agenda 2030, dall’altro.

Con riferimento alle start-up innovative, sulla base dei dati aggiornati al 01/02/2025, nel territorio Romagna (FC-RN) ne sono presenti 125, che operano principalmente nei Servizi (93 unità) e nell’industria/artigianato (24 unità); in termini tendenziali, si registra una crescita del 3,3% (da 121 unità del 1/2/2024 a 125 unità del 1/2/2025), a differenza delle variazioni negative a livello regionale (-2,5%) e nazionale (-9,0%).

Riguardo ai diritti di proprietà intellettuale, i dati relativi all’anno 2024 rilevano per il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) 602 domande di brevettazione e registrazione, in aumento rispetto al 2023 (+3,0%): 107 diritti soggetti a brevettazione (59 invenzioni industriali e 48 modelli di utilità), in crescita annua di 3 unità, e 495 diritti soggetti a registrazione (478 marchi e 17 disegni e modelli), in crescita di 14 unità.

In merito alla Green Economy, gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2024, rilevano, per l’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, 1.271 imprese green (16,6% delle imprese green regionali); rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un incremento del 7,3% (+6,1% in Emilia-Romagna). Più della metà delle imprese cosiddette “verdi” si concentra nell’Agroalimentare (53,0% del totale); seguono, Ciclo rifiuti (8,9%), Mobilità (8,6%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (5,4%), Edilizia (3,7%) e Ciclo idrico integrato (3,5%).

 Il quadro economico della provincia di Forlì-Cesena (sintesi)

Nel 2024 il territorio di Forlì-Cesena ha fatto rilevare diffuse criticità che delineano un quadro di sostanziale stagnazione in uno scenario generale particolarmente complesso.

L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:

•  stabilità delle imprese attive e lieve aumento delle localizzazioni;

•  livelli comunque elevati di imprenditorialità;

• lieve ripresa della PLV agricola (dopo la flessione del 2023), per effetto della crescita dell’output produttivo;

•  negative le variabili fondamentali congiunturali del Manifatturiero, con i 4 trimestri dell’anno tutti negativi in termini tendenziali;

•  andamento ancora in terreno positivo del volume d’affari nelle Costruzioni;

•  stazionarie le vendite del Commercio al dettaglio ma in un contesto strutturalmente molto difficile;

•  incremento delle esportazioni molto lieve;

•  aumento degli arrivi e delle presenze turistiche;

•  numeri positivi per i trasporti autostradali (automezzi transitati), negativi per quelli aerei (movimento passeggeri);

•  calo dei prestiti alle imprese;

•  artigianato stabile grazie al positivo contributo delle imprese delle Costruzioni e dei Servizi ma variazione media della produzione manifatturiera dell’artigianato in flessione;

•  sistema cooperativo in ridimensionamento e aggregazione;

•  lieve aumento del tasso di occupazione, calo del tasso di disoccupazione ma crescita delle ore autorizzate di CIG, soprattutto di quella straordinaria.

Gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2025, nel complesso, per la provincia di Forlì-Cesena prevedono, comunque, nel 2024 un lieve aumento del valore aggiunto stimato allo 0,4%, rispetto al +0,5% regionale e al +0,4% nazionale.

Al netto delle forti incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un aumento del valore aggiunto sempre stimato allo 0,4% (+0,4% anche in Emilia-Romagna e Italia).

Il quadro economico della provincia di Rimini (sintesi)

Nel 2024 il territorio di Rimini ha fatto rilevare diffuse criticità che delineano un quadro di sostanziale stagnazione in uno scenario generale particolarmente complesso.

L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:

•  lieve aumento delle imprese attive e delle localizzazioni;

•  livelli particolarmente elevati di imprenditorialità;

• diminuzione della PLV dell’Agricoltura per il ridimensionamento dei volumi e dei prezzi medi

• dinamica media annua del dato fondamentale della produzione manifatturiera in terreno negativo in tutti i 4 trimestri dell’anno

•  diminuzione del volume d’affari nelle Costruzioni;

•  praticamente stazionarie le vendite del Commercio al dettaglio in un contesto strutturalmente molto difficile;

•  deciso calo del dato fondamentale del trend delle esportazioni;

•  aumento degli arrivi e delle presenze turistiche ma non ancora pienamente recuperati i numeri pre-Covid;

•  numeri positivi per i trasporti autostradali (automezzi transitati) e aerei (movimento passeggeri);

•  calo dei prestiti alle imprese;

•  artigianato stabile grazie al positivo contributo delle imprese delle Costruzioni e dei Servizi. Variazione media della produzione manifatturiera dell’artigianato in flessione;

•  sistema cooperativo in ridimensionamento e aggregazione;

•  aumento del tasso di occupazione, calo del tasso di disoccupazione ma decisa crescita delle ore autorizzate di Cassa integrazione, con un’impennata di quella straordinaria.

Gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2025, nel complesso, per la provincia di Rimini prevedono nel 2024 un lieve aumento del valore aggiunto stimato allo 0,4%, rispetto al +0,5% regionale e al +0,4% nazionale.

Al netto delle forti incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un aumento del valore aggiunto sempre stimato allo 0,4% (+0,4% anche in Emilia-Romagna e Italia).



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