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Bonus anziani 850 euro: badante o impresa? Le spese ammesse e quelle vietate


Con l’introduzione della nuova “prestazione universale”, il sistema di assistenza per le persone anziane in Italia si arricchisce di uno strumento innovativo e mirato: il cosiddetto Bonus Anziani.

Si tratta di un’iniziativa volta a garantire un aiuto concreto agli ultraottantenni che si trovano in condizioni di non autosufficienza particolarmente gravi. Questo sostegno economico rappresenta un’integrazione alla tradizionale indennità di accompagnamento e si configura come una misura rivolta specificamente a coloro che necessitano di un’assistenza continua e professionalmente qualificata.

Bonus anziani: un sostegno mirato per la fragilità estrema

Il bonus anziani nasce con l’obiettivo di sostenere economicamente le persone più fragili, offrendo un supporto mensile pari a 850 euro.

Questo importo aggiuntivo non è, però, utilizzabile in modo generico o per qualsiasi esigenza personale.

Al contrario, l’erogazione è vincolata a finalità ben precise: può essere impiegato esclusivamente per coprire i costi di servizi di assistenza alla persona, siano essi prestati da un lavoratore domestico regolarmente assunto oppure da imprese specializzate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

L’INPS, attraverso il messaggio n. 949 del 2025, ha chiarito i criteri e le modalità operative per l’accesso e la fruizione di questa nuova misura. La prestazione è accessibile solo in presenza di requisiti specifici, che mirano a garantire che il beneficio sia effettivamente destinato a chi versa in condizioni di bisogno effettive e documentate.

Requisiti stringenti per accedere alla misura

L’accesso al bonus è riservato a cittadini che abbiano compiuto almeno 80 anni e che siano già titolari dell’Indennità di Accompagnamento. Ma non basta: è necessario anche che la persona versi in una condizione di non autosufficienza grave, certificata attraverso una valutazione medico-sociale.

Infine, l’ISEE socio-sanitario ordinario del richiedente non deve superare i 6.000 euro annui.

Soltanto chi soddisfa contemporaneamente tutti questi requisiti può presentare domanda per accedere al beneficio. Questo approccio selettivo riflette l’intento del legislatore di canalizzare le risorse disponibili verso le fasce più deboli e bisognose della popolazione anziana.

Modalità di richiesta e gestione

Il Bonus Anziani è gestito direttamente dall’INPS e la domanda può essere presentata unicamente tramite i canali telematici dell’Istituto. Non è prevista alcuna procedura cartacea. Coloro che incontrano difficoltà nell’utilizzo dei servizi digitali possono rivolgersi a un Patronato per ottenere assistenza nella compilazione e nell’invio della richiesta.

L’utilizzo della piattaforma online garantisce tracciabilità, trasparenza e velocità nell’iter di approvazione e pagamento del contributo. Si tratta di una modalità ormai consolidata per l’erogazione di misure assistenziali, che mira a semplificare le procedure e a ridurre i tempi di attesa per i beneficiari.

Composizione del bonus anziani: vincoli di spesa

La nuova prestazione è strutturata in due componenti distinte. La prima è la quota fissa, corrispondente all’Indennità di Accompagnamento, che il beneficiario già riceve. La seconda è la quota integrativa di 850 euro al mese, vincolata a specifiche modalità di utilizzo.

Questa integrazione mensile non è una somma liberamente disponibile. Può essere utilizzata solo per coprire costi direttamente legati all’assistenza personale dell’anziano.

In particolare, il contributo può servire a:

  • retribuire un assistente domiciliare assunto regolarmente con contratto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali, per un minimo di 15 ore settimanali;
  • acquistare servizi di assistenza non sanitaria forniti da imprese qualificate come, ad esempio, lavanderia, preparazione e consegna di pasti a domicilio, servizi di pulizia, supporto psicologico e accompagnamento.

L’INPS effettua controlli sull’utilizzo del bonus anziani. Precisa inoltre che le due modalità di spesa sopra indicate sono alternative: all’interno dello stesso mese, il beneficiario deve scegliere se destinare il contributo all’assunzione di personale domestico o all’acquisto di servizi da aziende specializzate. Non è ammesso il cumulo delle due opzioni nel medesimo periodo.

Finalità e prospettive del bonus anziani

Il Bonus Anziani si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso le politiche di invecchiamento attivo e di assistenza alla terza età. La misura mira non solo a fornire un aiuto economico, ma anche a promuovere una maggiore professionalizzazione dell’assistenza domiciliare e a sostenere un ecosistema di servizi sociali qualificati.

Vincolando l’utilizzo della quota integrativa al pagamento di prestazioni qualificate, il legislatore intende garantire una maggiore qualità dell’assistenza ricevuta dagli anziani e, al contempo, favorire l’emersione del lavoro regolare nel settore domestico e assistenziale. Si tratta di un duplice obiettivo: da un lato tutelare la dignità e il benessere della persona fragile, dall’altro promuovere la legalità e la sostenibilità del sistema di cura.

Riassumendo

  • Il bonus anziani offre 850€ mensili agli over 80 non autosufficienti.
  • Accessibile solo con ISEE sotto 6.000€ e indennità di accompagnamento già attiva.
  • Utilizzabile esclusivamente per badanti regolari o servizi di assistenza non sanitaria.
  • Spesa vincolata: non si possono combinare badante e servizi nello stesso mese.
  • Domanda solo online tramite INPS o con supporto di un Patronato.
  • Obiettivo: assistenza qualificata, dignitosa e contrasto al lavoro irregolare.



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