La digitalizzazione è sempre più centrale nei processi di crescita e modernizzazione delle imprese, soprattutto nel contesto delle PMI italiane. In Abruzzo, secondo il Digital Intensity Index diffuso durante la tappa all’Aquila del roadshow promosso da Piccola Industria e Anitec-Assinform, circa il 50,4% delle imprese ha raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione. Questo dato rappresenta un segnale importante di apertura verso l’innovazione tecnologica, confermando una tendenza positiva nell’adozione di strumenti digitali e soluzioni di intelligenza artificiale.
L’incremento dell’intensità digitale è un fattore che può incidere profondamente sulla competitività del tessuto imprenditoriale locale, migliorando processi, servizi e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato. Tuttavia, il percorso verso una digitalizzazione completa e inclusiva è ancora lungo: molte imprese devono affrontare ostacoli strutturali, come la carenza di competenze, la difficoltà di accesso a risorse adeguate e un ritardo culturale rispetto all’innovazione.
Digitalizzazione delle PMI: un progresso a metà
Il dato secondo cui circa il 50,4% delle imprese abruzzesi ha raggiunto almeno un livello base di digitalizzazione rappresenta un segnale positivo, ma allo stesso tempo evidenzia quanto sia ancora limitata la diffusione strutturata del digitale nel tessuto produttivo regionale. Le imprese che hanno iniziato a integrare tecnologie digitali beneficiano di processi più efficienti, maggiore flessibilità operativa e una migliore capacità di risposta alle sfide del mercato. Tuttavia, una parte significativa del comparto imprenditoriale resta indietro, mostrando ritardi nell’adozione delle tecnologie abilitanti.
Le principali difficoltà riguardano l’accesso alle competenze specialistiche, l’assenza di una visione strategica a lungo termine e la percezione, ancora diffusa, che gli investimenti digitali siano onerosi e rischiosi, soprattutto per le microimprese. Spesso mancano anche figure interne in grado di guidare la transizione, come digital manager o referenti per l’innovazione.
Nonostante ciò, il trend è in crescita. Le imprese che decidono di investire in digitalizzazione ottengono risultati concreti in termini di produttività, gestione dei costi e apertura verso nuovi mercati. L’ecosistema digitale si rafforza anche grazie a iniziative come il roadshow organizzato da Confindustria Piccola Industria e Anitec-Assinform, che mirano a diffondere consapevolezza e buone pratiche tra gli imprenditori.
Per far sì che la trasformazione digitale non resti un privilegio di pochi, è essenziale ampliare l’accesso alle risorse, semplificare l’utilizzo degli incentivi disponibili e promuovere una formazione continua rivolta a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale. Solo così sarà possibile superare la fase iniziale e puntare verso una digitalizzazione pienamente integrata nei modelli di business delle PMI.
L’intelligenza artificiale come leva di crescita competitiva
La digitalizzazione delle imprese non può prescindere dall’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (IA).
Secondo i dati Hostinger di settembre 2024, circa l’88% degli utenti italiani preferisce utilizzare l’AI Builder per progettare e ottimizzare i propri siti web, una percentuale in continua crescita.
Anche in Abruzzo, l’IA sta emergendo come uno strumento concreto per migliorare l’efficienza dei processi, automatizzare attività ripetitive, ottimizzare la gestione dei dati e supportare le decisioni strategiche. Le applicazioni più diffuse riguardano la manutenzione predittiva, il customer care automatizzato, l’analisi dei comportamenti di acquisto e la personalizzazione dell’offerta.
Nonostante il potenziale dell’IA sia ormai evidente, l’adozione da parte delle PMI resta ancora limitata. Spesso si teme che queste tecnologie siano troppo complesse o costose, oppure non adeguate alla scala aziendale. In realtà, esistono oggi soluzioni accessibili anche a realtà di piccole dimensioni, soprattutto se accompagnate da partner tecnologici affidabili e da un percorso di formazione mirata.
Il roadshow promosso da Confindustria Piccola Industria e Anitec-Assinform, con la sua tappa abruzzese all’Aquila, ha proprio l’obiettivo di diffondere la cultura dell’innovazione e rendere le imprese consapevoli delle opportunità concrete offerte dall’intelligenza artificiale. Attraverso testimonianze, workshop e casi d’uso, si punta a superare le resistenze iniziali e a mostrare come l’IA possa diventare un fattore abilitante della competitività.
Utilizzare l’intelligenza artificiale non significa solo adottare nuove tecnologie, ma ripensare modelli organizzativi, processi e strategie aziendali. Le imprese che sapranno integrarla con visione e metodo potranno accedere a nuove opportunità di crescita, rafforzare la propria posizione sui mercati internazionali e rispondere in modo più agile ai cambiamenti.
Ostacoli e priorità per una digitalizzazione piena
Il percorso verso una digitalizzazione piena è ancora costellato di ostacoli strutturali e culturali che rallentano l’adozione delle tecnologie da parte delle PMI. Tra le criticità più evidenti emerge la scarsità di competenze digitali, sia all’interno delle aziende che nei territori meno serviti da poli formativi e hub tecnologici. La mancanza di personale qualificato rappresenta un freno tangibile, soprattutto per le micro e piccole imprese che non dispongono di risorse dedicate all’innovazione.
Accanto al tema delle competenze, pesa anche la resistenza al cambiamento. In molte realtà imprenditoriali permane una visione tradizionale del business, che fatica a comprendere il valore strategico della digitalizzazione. Questo atteggiamento porta a sottovalutare il ritorno sull’investimento e a rinviare scelte che invece sarebbero essenziali per la crescita e la sopravvivenza sul mercato.
Dal punto di vista infrastrutturale, permangono disuguaglianze che penalizzano le aree interne o meno urbanizzate, dove l’accesso alla connettività veloce e ai servizi cloud non è sempre garantito. Colmare questo divario è una priorità, così come lo è il potenziamento delle sinergie tra pubblico e privato, università, centri di ricerca e imprese.
Per superare questi blocchi e stimolare una trasformazione efficace, è fondamentale investire in formazione continua, orientata sia ai giovani che agli imprenditori e ai lavoratori già attivi. In parallelo, occorre rafforzare gli incentivi pubblici e semplificare l’accesso a strumenti come il Piano Transizione 4.0, che offre credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, software e formazione.
La digitalizzazione non può più essere considerata un’opzione, ma una condizione necessaria per innovare, crescere e competere. Affrontare con decisione le barriere che ne limitano la diffusione è il primo passo per costruire un sistema produttivo più moderno, resiliente e connesso.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link