HCOB PMI®: a marzo l’attività edilizia in Italia ritorna a espandersi a causa del forte aumento dei nuovi ordini


Dopo aver segnalato a febbraio un calo dell’attività, a marzo pare che il settore edile italiano stia ritornando a crescere. Nel corso dell’ultima indagine l’attività edilizia è aumentata, sostenuta dal maggiore volume di nuovi ordini. A marzo, le spese operative sono aumentate a un ritmo elevato, con una pressione sui costi probabilmente dovuta alle maggiori delle quantità acquistate. Il futuro del settore edile italiano appare più roseo, ma il livello di ottimismo rimane basso se inserito nel contesto storico.

Attestandosi a 52.4, in salita da 48.2 di febbraio l’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM)

di marzo è ritornato al di sopra della soglia critica che separa l’espansione dalla contrazione di 50.0.

L’attività edilizia in Italia ha registrato un aumento in tre degli ultimi quattro mesi, attribuito di recente a un incremento dei nuovi ordini e all’apertura di nuovi cantieri. Il tasso di espansione è stato il più forte degli ultimi 15 mesi e complessivamente moderato.

A marzo si è registrata un’inversione di tendenza che riguarda i sottosettori, con due dei tre che hanno registrato una nuova crescita dell’attività. Il sottosettore dell’edilizia non residenziale ha registrato l’aumento più rapido dell’attività, che è stato inoltre il più elevato degli ultimi 15 mesi. Sebbene anche l’attività edilizia residenziale sia aumentata, il tasso di espansione è stato solo lieve. Quello dell’ingegneria civile è rimasto l’unico sottosettore che ha registrato i risultati peggiori, anche se il tasso di contrazione dell’attività è stato sensibilmente più contenuto rispetto a inizio trimestre.

Il miglioramento dell’attività di marzo è stato favorito dal maggiore numero dei nuovi ordini edili ricevuti. L’ultimo incremento di nuovi ordini è stato il quarto consecutivo su base mensile e il più forte miglioramento registrato da fine 2023. Secondo i dati raccolti, le imprese hanno collegato l’espansione a nuovi contratti e aggiudicazione di gare d’appalto.

A marzo, in linea con i nuovi ordini edili ricevuti e in parte a causa dell’apertura di nuovi cantieri, si è registrato un aumento altrettanto forte degli acquisti di fattori produttivi. Laddove è stato notato un maggiore acquisto di materiali, le imprese hanno riportato un ulteriore calo delle prestazioni dei fornitori, con un aumento dei ritardi.

Le imprese edili italiane hanno segnalato inoltre un aumento delle spese operative, in gran parte dovuto all’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia. Il tasso di inflazione del materiale edile è stato sostanziale e ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 25 mesi.

Per quanto riguarda i prossimi 12 mesi, le imprese hanno mostrato una maggiore fiducia in riguardo all’aumento dell’attività rispetto ai livelli attuali. Le speranze di ottenere nuovi ordini e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno sostenuto l’ottimismo. Detto ciò, se inserito in un contesto storico, il grado di ottimismo è risultato debole.

Sul fronte dell’occupazione, l’aumento del carico di lavoro ha portato le aziende a espandere a marzo il numero di dipendenti, allungando l’attuale periodo di crescita a sette mesi. L’incremento del personale, tuttavia, è stato solo marginale e ha combaciato con un calo frazionale dell’utilizzo dei subappaltatori.

Commento

Analizzando i dati PMI, Jonas Feldhusen, Junior Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: “Dopo la contrazione di febbraio, a marzo il settore edile italiano ha registrato una ripresa trainata da un aumento dei volumi di lavoro che ha sostenuto la domanda. Tale ripresa ha favorito un aumento dell’occupazione al fine di gestire il crescente carico di lavoro. Le imprese edili italiane sono risultate ottimiste sulle prospettive di crescita, anche se l’indice delle previsioni future rimane basso se considerato in un contesto storico. Le aspettative di crescita positive del settore sono in gran parte alimentate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che si prevede sosterrà l’attività edilizia fino alla fine del 2027, quando tutti i fondi e i prestiti stanziati dovranno essere utilizzati. Finora, il contributo alla crescita del PNRR è stato modesto. Il governo italiano non è riuscito a spendere quanto previsto e attualmente è in ritardo rispetto alle aspettative. Analizzando i sottosettori, a marzo l’attività edile residenziale ha registrato un leggero aumento anche se con un indice elevato rispetto agli standard storici. Tuttavia, dato il rallentamento generale che questo settore sta affrontando, tale aumento dell’attività non dovrebbe essere sopravvalutato. Anche il settore edile non residenziale ha contribuito alla crescita complessiva dell’attività edilizia. Il sottosettore dell’ingegneria civile è stato l’unico a riportare una contrazione, anche se il tasso di declino è notevolmente rallentato. Dato l’aumento dell’attività, e per soddisfare i requisiti di produzione, i fornitori hanno cercato di recuperare ulteriori beni produttivi. L’inflazione dei prezzi del materiale edile ha subito di conseguenza un’accelerazione, guidata dagli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia. Anche le tariffe dei subappaltatori hanno giocato un ruolo fondamentale, con il relativo indice che è rimasto al di sopra della sua media di lungo periodo.”

Immagine di freestockcenter su Freepik



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