La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si prepara a presiedere oggi pomeriggio una riunione cruciale della task force interministeriale per affrontare l’impatto dei dazi statunitensi sulle esportazioni italiane. All’incontro parteciperanno i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti, delle Imprese Adolfo Urso, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e degli Affari europei Tommaso Foti, oltre ai due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Al termine della riunione è previsto un vertice ristretto tra Meloni, Salvini e Tajani, durante il quale potrebbero delinearsi le prime mosse concrete: dal sostegno ai settori più colpiti fino all’ipotesi di una missione diplomatica a Washington, attualmente oggetto di valutazioni riservate. Questa iniziativa giunge in un momento di tensioni politiche interne alla maggioranza, alimentate dalla recente proposta di Salvini di riportare la gestione del Viminale sotto il controllo della Lega, accolta con freddezza sia da Forza Italia sia da Fratelli d’Italia. Tuttavia, nel suo intervento video al congresso della Lega, Meloni ha evitato riferimenti polemici, assicurando che il governo continuerà a lavorare con determinazione fino alla fine della legislatura, rispettando il programma, incluse le riforme del premierato, della giustizia e dell’autonomia differenziata. Ciononostante, all’interno della maggioranza circola anche un’ipotesi alternativa: lo scenario di elezioni anticipate nella primavera 2026, in coincidenza con le Regionali, qualora le tensioni interne e la pressione internazionale dovessero richiedere misure impopolari che potrebbero erodere il consenso del governo. Intanto si lavora concretamente all’eventuale viaggio della premier negli Stati Uniti, previsto — secondo alcune fonti — per la prima metà della settimana di Pasqua, prima della visita a Roma del vicepresidente americano JD Vance. Si attende la conferma di un incontro bilaterale con Donald Trump, che potrebbe rendere necessario rivedere l’agenda internazionale, incluso il vertice intergovernativo con la Turchia programmato per il 16 e 17 aprile. L’obiettivo del viaggio sarebbe quello di rafforzare il ruolo dell’Italia come ponte tra Washington e Bruxelles, anche se non tutti i partner europei, come Francia, Germania e Spagna, sembrano accogliere con entusiasmo questa linea. Nel frattempo, il governo italiano si prepara a sostenere le imprese nazionali più esposte ai dazi, con l’analisi dettagliata, settore per settore, degli impatti sulle esportazioni. Ogni ministro coinvolto nella task force presenterà un report tecnico per evitare allarmismi e interpretazioni generaliste. Tajani, collegato da Lussemburgo, parteciperà alla riunione dopo un nuovo confronto con il commissario europeo Šefčovič. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha invitato alla calma, sostenendo la necessità di un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, da condurre però in modo unitario a livello europeo. Martedì a Palazzo Chigi si terrà un confronto con le categorie produttive, dove si discuteranno soluzioni interne, tra cui lo spostamento di risorse dal Piano Transizione 5.0 ai contratti di sviluppo. Centrale sarà anche la pressione sul Patto di stabilità: un suo allentamento, sottolinea Giorgetti, potrebbe permettere interventi in deficit senza ricorrere a manovre correttive.
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