MARGHERA (Venezia) – In uno scenario geopolitico complesso, tra escalation protezionistica e rischio fuga di aziende negli Usa, aumentare l’attrattività del Veneto per gli investimenti di grandi imprese nazionali ed estere, possibilmente addizionali e non sostitutivi quali sono le acquisizioni, è la sfida cruciale per ridare slancio alla competitività e alla crescita, oltre lo 0,6% del Pil atteso nel 2025. Mettendo a terra misure e fondi strategici come quelli previsti dalla nuova Legge regionale per l’attrazione degli investimenti nel Veneto e le agevolazioni offerte dalla Zona Logistica Semplificata (Zls) Porto di Venezia – Rodigino – che dovranno, però, avere un orizzonte almeno triennale per non disperdere l’effetto incentivante – quale leva di stimolo per la crescita in termini di innovazione, valore aggiunto e occupazione dell’intero territorio veneto.
Martedì 8 aprile, nell’evento congiunto “Attrazione investimenti e Zona Logistica Semplificata: il futuro dell’Industria nel Veneto” svoltosi nella sede confindustriale di Venezia-Marghera, Paola Carron, Presidente di Confindustria Veneto Est, e Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione del Veneto, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure e si sono confrontati con gli imprenditori sulle strategie per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli già esistenti e agli investimenti nei settori strategici ad alto potenziale, sostenendo così l’attrattività di un territorio come il Veneto.
Dopo il loro intervento, Santo Romano, Direttore Area Politiche Economiche Regione del Veneto, ha illustrato le misure di incentivazione e semplificazione della legge “Disposizioni in materia di attrazione degli investimenti nel Veneto”; Adanella Peron, Direttore Direzione Industria Regione del Veneto, e Massimo Barbin, Responsabile Finanza Agevolata CVE, hanno illustrato il credito d’imposta per il 2025 e le altre opportunità offerte dalla Zls veneta. A seguire, Matteo Scattolin, Direttore stabilimento Hitachi Energy di Monselice, e Lorenzo Di Donato, Amministratore Delegato Alkeemia, hanno portato l’esperienza di successo di multinazionali estere e imprese ad alto valore aggiunto che hanno scelto di investire in Veneto.
Paola Carron, Presidente Confindustria Veneto Est dichiara: “Nel pieno di una fase di incertezza, condizionata da tensioni geopolitiche e dazi, guardare al futuro dell’industria significa partire dai nostri punti di forza ma anche dalla consapevolezza delle trasformazioni da affrontare per evolvere. L’attrattività è la sfida cruciale che abbiamo davanti. La nuova legge regionale è un grande passo in avanti e può segnare uno spartiacque nella capacità di attrarre in Veneto gli investimenti di grandi imprese nazionali ed estere e consolidare gli esistenti. Le loro specializzazioni settoriali, il contributo alla produttività e alle retribuzioni, la loro posizione strategica nelle reti produttive e del valore globali, sono elementi di fondamentale importanza. Possono essere determinanti per la crescita economica del territorio, per far aumentare il livello di competitività generale e inserire anche le PMI in un circolo virtuoso. L’impegno di Confindustria Veneto Est è sviluppare una collaborazione sempre più stretta con la Regione, gli enti locali e i grandi player per agevolare gli investimenti e far sì che questi generino altro valore aggiunto nel tessuto produttivo facendolo crescere. Ed è l’impegno per una nuova narrazione di questo Veneto, fatto di imprese che sono andate oltre, di un ecosistema di innovazione di assoluto rilievo. Raccontarlo ne aumenterebbe l’attrattività anche nei riguardi delle giovani leve motivate e preparate che altrimenti cercano altrove, in patria o all’estero, risposte alle loro aspirazioni”.
“In questo contesto – sottolinea la Presidente Carron – la Zls Porto di Venezia-Rodigino è una straordinaria leva potenzialmente in grado di determinare, nell’arco di un decennio e a fronte di un finanziamento pluriennale, un’occupazione addizionale di oltre 177mila unità, un aumento dell’export generato sul territorio fino al 40%, un aumento degli investimenti di 2,4 miliardi. Ma si tratta di obiettivi ambiziosi che necessitano di una visione organica, composta anche da una dotazione finanziaria adeguata e certa. Sulla Zls va fatta un’operazione verità. Nel 2024 l’incertezza sul credito d’imposta e le tempistiche ridotte di utilizzo – solo due mesi dalla pubblicazione del Decreto (26 settembre) al 15 novembre per effettuare investimenti da almeno 200mila euro – hanno avuto come effetto l’utilizzo di poco meno di 900mila euro su 80 milioni disponibili. L’atteso emendamento al Milleproroghe che ha esteso al 2025 il credito d’imposta per le Zls genera, al momento, le medesime preoccupazioni. Il nostro auspicio era, e rimane, di uno strumento dedicato, con una visione di politica industriale e un impulso deciso e pluriennale agli investimenti, per non disperdere l’effetto incentivante. È indispensabile quindi assicurare al credito d’imposta un orizzonte almeno triennale, tempi più congrui e risorse adeguate, almeno 200 milioni l’anno per le Zls, attingendo se necessario alle risorse non utilizzate del Pnrr o dei fondi di coesione. Con il Governo e la Regione dovremo lavorare nei prossimi mesi per venire incontro a questa forte domanda, utilizzare al meglio questa straordinaria occasione e supportare il dinamismo e le aspettative del nostro sistema produttivo. Un Veneto più forte e attrattivo significa un’Italia più competitiva in Europa e nel mondo“.
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