APPELLO A LEGNINI: AIUTI ANCHE ALLE IMPRESE CHE NON HANNO RIAPERTO


Dopo anni segnati da tragedie naturali – il sisma del 2017 e l’alluvione del 2022 – Casamicciola continua a fare i conti con una ricostruzione difficile e diseguale. E proprio nel momento in cui si parla di nuovi aiuti alle imprese, si alza la voce di chi rischia di restare escluso. A scrivere alle istituzioni è un gruppo di operatori turistico-ricettivi ancora chiusi per inagibilità dal 17 agosto 2017, insieme al Comitato “Cittadini per la Vita”, che ha inviato una nota al commissario straordinario Giovanni Legnini, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al vicepresidente Fulvio Bonavitacola e al sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino.

L’oggetto è chiaro: “Riferimento bozza Commissario Straordinario Ricostruzione Ischia ‘Misure di sostegno alle imprese, ubicate nell’isola d’Ischia, danneggiate dagli eventi metereologici del 26.11.2022’: osservazioni”. E nel merito, la nota solleva una questione tanto semplice quanto fondamentale: non tutte le imprese hanno beneficiato, né sono state incluse nella nuova bozza di ordinanza.

Nel testo si legge:
“In riferimento all’oggetto si fa presente quanto segue. La nostra Casamicciola, pure essendo stata duramente colpita dagli eventi calamitosi, ha continuato la sua attività ricettiva con coraggio ed abnegazione, consolidando le strutture sinistrate che ne hanno fatto un centro turistico di prim’ordine. Diversi sono gli alberghi aperti a pieno ritmo, grazie anche al sostegno della struttura commissariale che ha dato gli aiuti necessari. Ciò premesso, si è appreso dagli organi di stampa che il Commissario Legnini ha predisposto una bozza di ordinanza avente ad oggetto: ‘Misure di sostegno alle imprese, ubicate nell’isola d’Ischia, danneggiate dagli eventi metereologici del 26 .11.2022’. Si tratta di una giusta iniziativa. Tuttavia, nella bozza di ordinanza non è stato previsto alcun sostegno a quelle imprese, che anche a causa dell’evento alluvionale del 2022, non hanno ancora potuto riprendere le loro attività. Tale fatto appare una palese ingiustizia, perché esse sono quelle maggiormente danneggiate.”

Un’osservazione che si fa appello nel finale, laddove si invoca un criterio di equità per chi è rimasto fermo, senza alcun reddito per anni:
“Pertanto, sarebbe opportuno che nell’ordinanza da emanare venisse inserito, per par condicio, anche un sostegno economico a quelle imprese alberghiere che hanno completamente interrotto la loro attività e che durante questi lunghi anni, non hanno avuto la possibilità di produrre alcun reddito. Siamo sicuri, conoscendo la sensibilità dell’on. Giovanni Legnini, che questa giusta istanza venga presa nella opportuna considerazione e sostenuta, soprattutto, dalle Associazioni di categoria.”

Una richiesta che mette in luce il rischio concreto di una ricostruzione a doppia velocità: con imprese che ripartono e altre, ancora al palo, che rischiano di non rientrare mai nel circuito produttivo se non adeguatamente sostenute.



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