“Un patto per l’industria per rilanciare l’area” – Cronaca Oggi Quotidiano


La zona industriale di Catania è nel degrado: serve un “patto per l’industria” per rilanciarla. Con una conferenza permanente dei servizi per un piano concreto di sviluppo eco-sostenibile. È una delle sfide lanciate da Maurizio Attanasio, da poco confermato segretario generale della Cisl di Catania, a nome di tutta l’organizzazione sindacale.

“Non si può affrontare il tema del lavoro, dello sviluppo, della crescita socio-economica, della coesione sociale e della sostenibilità a Catania – chiarisce Attanasiosenza menzionare uno dei luoghi più rappresentativi delle sue attività produttive, come la zona industriale. Con oltre 1.000 aziende distribuite in otto blocchi produttivi, la zona industriale rappresenta un vero motore economico per Catania e per l’intera Sicilia”.

“Un tempo cuore pulsante dell’economia cittadina e provinciale, oggi però – denuncia Attanasio – gran parte di questa vasta area produttiva versa in condizioni di forte disagio. La gestione divisa tra Comune (ZIC) e Regione (ZIR-IRSAP) ha prodotto solo immobilismo. Le imprese e i lavoratori devono affrontare quotidianamente disagi legati a viabilità inadeguata, scarsa illuminazione, assenza di presidi sanitari e di sicurezza, carenze infrastrutturali, criticità ambientali e una rete fognaria obsoleta che compromette anche le aree marittime e balneari adiacenti. Un’area troppo spesso dimenticata dai programmi di sviluppo e riqualificazione urbana, o peggio, trasformata in palcoscenico per passerelle politiche e promesse disattese”.

“Eppure – sottolinea il segretario della Cisl etnea – l’industria non è solo un comparto economico: è un elemento strutturale che, se ben supportato, può generare valore sociale, ambientale ed economico, ridurre le disuguaglianze e promuovere un modello di crescita inclusiva e sostenibile. Non a caso, nel nostro ultimo congresso, uno dei temi centrali è stato proprio il lavoro e la sicurezza, e al centro del dibattito è emerso con forza il ruolo che può svolgere proprio la zona produttiva più significativa del territorio”.

Per Attanasio “serve una svolta immediata, con una visione chiara e unitaria». «Per questo – spiega – la Cisl propone l’istituzione di una Conferenza permanente dei servizi, coordinata dalla Regione Siciliana, che coinvolga istituzioni, rappresentanti delle imprese e parti sociali per definire un piano strategico condiviso di rilancio e riqualificazione. Un modello già applicato con successo in altri territori, come il distretto industriale di Prato”.

“È il momento, dunque – continua – di sottoscrivere un “Patto per l’industria, l’energia, le infrastrutture, l’innovazione e la sostenibilità ambientale”. Catania può diventare un esempio virtuoso, ma servono decisioni coraggiose: investimenti nelle PMI, incentivi alle energie rinnovabili, collegamenti efficienti, tutela dell’ambiente e valorizzazione della ricerca”.

“Il rilancio della zona industriale – aggiunge il numero uno della Cisl catanese – passa anche dal rafforzamento della ZES, dal potenziamento del porto, dell’aeroporto, della rete ferroviaria, e dalla creazione di un vero ecosistema dell’innovazione in sinergia con l’Università di Catania, il CNR e il Parco tecnologico. Ma anche attraverso la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini residenti o che frequentano le zone di mare antistante la zona industriale. Occorrono strutture che accolgano i Vigili del fuoco, le forze dell’ordine e almeno un mezzo di soccorso avanzato. Tutto questo richiede una visione ampia e integrata della nuova infrastrutturazione che sta interessando la città”.

“Non bastano più promesse o inaugurazioni simboliche – conclude Attanasio – servono scelte concrete e lungimiranti, basate sull’ascolto di chi ogni giorno lavora e produce in questa terra. Solo così potremo restituire dignità, futuro e competitività alla zona industriale e a tutto il territorio catanese”. 



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