«Dalla Regione nessuna risposta a 407 giovani agricoltori in attesa di finanziamento»



SASSARI – «407 giovani imprenditori agricoli attendono risposte dalla Regione sui finanziamenti relativi al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020». A sollevare il tema è Pietro Pedoni, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Sassari, che interviene dopo le richieste avanzate dal Comitato spontaneo dei giovani imprenditori agricoli per lo scorrimento delle graduatorie dei progetti già dichiarati ammissibili ma sospesi per mancanza di fondi.

«La Regione Sardegna, soprattutto nelle figure dell’Assessore all’Agricoltura e della Presidente Todde, proprio considerando l’importanza strategica di un comparto come quello agricolo, non possono lasciare i giovani imprenditori senza risposte dopo ben tre richieste di incontro ufficiali», incalza Pedoni.

Il consigliere sottolinea come per accedere al bando i partecipanti abbiano dovuto sostenere ingenti spese per garantire la cantierabilità dei progetti e per la messa in regola delle aziende agricole. «Non si capisce poi la motivazione per cui le richieste sono state considerate “ammissibili ma non ricevibili per mancanza di risorse” – aggiunge – evidentemente non considerando quanto stabilito da una nota del direttore generale di Argea, nella quale veniva data la disponibilità di 306 milioni sui fondi PSR Sardegna proprio per il periodo 2014-2020».

Secondo Pedoni, la mancata risposta rappresenta una frattura rispetto alla visione di sviluppo di un settore che, oltre ad avere un peso rilevante sull’economia sarda, è anche «volano principale per la lotta allo spopolamento».

«Per tutti questi motivi – prosegue – ritengo si debba dare una risposta alle giovani imprese agricole sarde, comprese le quasi cinquanta che ricadono sul nostro territorio, così da scongiurare una disparità di trattamento tra chi ha già ottenuto il finanziamento, e chi invece attende ancora una risposta per dare concretezza ai progetti utili alle aziende e alla collettività».

Pedoni conclude con un appello urgente: «Il tempo stringe, perché il 31 dicembre 2025 rappresenta il termine ultimo per la rendicontazione di quelle risorse. I giovani agricoltori non possono più aspettare».





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