ecco tutti gli aiuti disponibili


Avviare una propria attività non è più un sogno per pochi, ma una possibilità concreta sostenuta da una rete articolata di incentivi statali, regionali e comunitari. L’Italia, da anni alla ricerca di una crescita sostenibile e inclusiva, punta oggi sul lavoro autonomo e sulla microimpresa come leva per ridurre la disoccupazione, valorizzare le competenze e rilanciare lo sviluppo locale. Dalle misure a fondo perduto per i giovani alle agevolazioni fiscali per chi apre una partita Iva, il panorama degli strumenti disponibili è ampio e in continua evoluzione.

Mettersi in proprio? Ora si può: ecco tutti gli aiuti disponibili

Uno dei principali strumenti per chi vuole avviare un’impresa è il microcredito, con importi fino a 50.000 euro garantiti dal Fondo PMI e spesso accompagnati da tutoraggio e formazione. Per i giovani tra i 18 e i 35 anni e per le donne di ogni età esistono inoltre misure a fondo perduto come quelle previste da “Resto al Sud”, che copre fino al 50% delle spese iniziali, o il programma “Nuove Imprese a Tasso Zero”, che combina prestiti agevolati e contributi a fondo perduto fino al 90% dell’investimento. Fondamentale anche il ruolo di Invitalia, che gestisce molti di questi strumenti per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Agevolazioni fiscali e regime forfettario

Per chi si avvia alla libera professione o all’artigianato, è particolarmente interessante il regime forfettario: aliquota fiscale ridotta al 15% – che può scendere al 5% per i primi cinque anni – semplificazione contabile e accesso facilitato a deduzioni e agevolazioni. Il regime è destinato a persone fisiche con ricavi inferiori a 85.000 euro annui e rappresenta oggi una delle formule più usate per iniziare un’attività in proprio. Anche l’INPS prevede riduzioni contributive per i nuovi iscritti alla gestione separata o artigiani e commercianti che avviano una nuova attività.

Le regioni spingono sull’autoimpiego

Molte Regioni italiane hanno attivato bandi specifici per favorire la nascita di nuove imprese. La Lombardia, ad esempio, ha previsto contributi a fondo perduto fino a 10.000 euro per l’apertura di attività nei piccoli comuni; il Lazio offre voucher formativi e bonus affitto per le start-up; la Campania finanzia coworking e incubatori per le imprese giovanili. In Trentino e Alto Adige esistono fondi speciali per imprese cooperative e agricole. Ogni territorio sta cercando di intercettare le nuove energie imprenditoriali locali con strumenti personalizzati e in grado di ridurre gli ostacoli burocratici.

Imprese sociali, cooperative e innovazione

Una particolare attenzione è rivolta alle imprese che operano nel terzo settore o che promuovono l’innovazione sociale. Le imprese sociali, le cooperative di comunità e le start-up innovative possono accedere a percorsi dedicati, con vantaggi fiscali, priorità nei bandi pubblici e accesso facilitato al credito agevolato. Il Fondo per l’Innovazione Sociale e i progetti PNRR legati alle missioni 5 e 6 stanno creando nuove occasioni per chi vuole coniugare impresa e impatto sociale, soprattutto nei settori della cultura, dell’assistenza, della transizione verde e dell’economia circolare.



Formazione, incubatori e sportelli territoriali


Mettersi in proprio significa anche formazione, orientamento e supporto operativo. In molte città italiane, i centri per l’impiego e le camere di commercio offrono sportelli dedicati all’autoimprenditorialità. I servizi includono consulenze fiscali gratuite, assistenza nella redazione del business plan, supporto nella scelta del regime fiscale e accompagnamento nei primi mesi di attività. Importante anche il ruolo degli incubatori e acceleratori d’impresa, spesso promossi da fondazioni, università o enti locali, che offrono spazi, tutoraggio e accesso a reti di investimento.

Un’occasione per chi vuole ripartire

Avviare un’impresa è sempre una sfida, ma oggi lo è un po’ meno. Gli strumenti ci sono, le risorse sono disponibili, e le opportunità possono moltiplicarsi per chi ha una buona idea e voglia di costruire il proprio futuro. È il momento giusto per chi vuole uscire dalla precarietà e investire su sé stesso. In un Paese che ha bisogno di nuova energia produttiva, il lavoro autonomo e la microimpresa tornano al centro dell’attenzione pubblica. E il futuro, per una volta, può cominciare con una domanda: “E se ci provassi davvero?”



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