L’autorità per la concorrenza tedesca ha autorizzato UniCredit a salire fino al 29,99% di Commerzbank, rispetto all’attuale partecipazione del 9,49% (oltre al 18,59% in altri strumenti finanziari).
“La sola acquisizione di minoranza notificata rafforzerà la posizione di mercato di UniCredit nel settore del private e corporate banking in Germania – Andreas Mundt, presidente dell’Ufficio Federale Antitrust (Bfk) – Abbiamo quindi esaminato attentamente i segmenti dei servizi finanziari particolarmente interessati. Altri concorrenti significativi sono attivi in ??tutti i settori, motivo per cui l’operazione ha dovuto essere approvata”.
Entrambe le banche offrono tutti i comuni servizi bancari e finanziari per clienti privati ??e commerciali. UniCredit è il secondo gruppo bancario europeo e opera in Germania principalmente attraverso UniCredit GmbH, precedentemente HypoVereinsbank.
L’attenzione dell’indagine si è concentrata, da un lato, sulle attività commerciali regionali con clienti privati ??e aziendali. Sono state esaminate le filiali e la loro copertura geografica in tutta la Germania sia per le parti coinvolte nella fusione sia per i loro principali concorrenti, tra cui casse di risparmio, banche cooperative e altre banche private. Anche nelle aree con maggiore concentrazione non sono stati riscontrati problemi di diritto delle fusioni per quanto riguarda le attività con clienti privati ??e clienti aziendali con un fatturato fino a circa 10 milioni di euro, grazie alla struttura diversificata dei fornitori.
D’altro canto, la fusione riguarda mercati o segmenti che devono essere definiti a livello sovraregionale. Ciò vale in particolare per i prestiti destinati alla cosiddetta classe alta, vale a dire alle imprese di medie dimensioni con un fatturato relativamente elevato e la loro fornitura di attività di commercio estero supportate dalle banche, nella misura in cui le aziende interessate sono attive nell’import e/o nell’export. L’Ufficio federale dei cartelli ha condotto indagini approfondite sui principali concorrenti, quali Deutsche Bank, DZ BANK, Helaba, LBBW e BayernLB. Si sono svolti colloqui anche con la KfW e con le associazioni delle piccole e medie imprese che rappresentano gli interessi delle aziende interessate.
“Ciò non ha fornito alcuna prova attendibile di un ostacolo significativo alla concorrenza effettiva causato dalla fusione, ovvero la soglia per vietare una fusione – si legge nella nota dell’Antitrust – Commerzbank detiene una posizione di leadership in alcuni mercati nazionali per i servizi bancari per il commercio estero (“trade finance”), come crediti documentari, recupero crediti e garanzie bancarie, nei quali è attiva anche UniCredit. Tuttavia, anche diversi concorrenti hanno una posizione di mercato significativa o il potenziale per espandere la propria posizione di mercato, cosicché dopo la fusione permangono valide alternative per i clienti”. Lo stesso vale per il segmento dei prestiti sindacati alle medie imprese.
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